Oggetti, cimeli, strumenti e molto altro

Articolo pubblicato sulla rivista "NEXUS" n. 115 - Autunno 2020

Una visita al “Museo Falconi” al Lido, magistralmente gestito dal Capitano Ferruccio Falconi, è un viaggio nel tempo in cui convivono impensabile e impossibile.

A ridosso del Centro del Lido a due passi dalla centrale Via Lepanto in Via Biagio Zulian 11, c’è, ormai da qualche tempo, e dietro un grande cancello scorrevole, quello che molti conoscono come il “Museo Falconi”.

È questo una mirabile raccolta privata di cimeli, per la maggior parte connessi con l’arte del navigare e non solo in superficie, oltre a tantissimi oggetti e attrezzi antichi per il lavoro e per il vivere quotidiano.

Entrando, sin da subito, si capisce la straordinarietà del luogo e di quanto esso racchiude. Tutto raccolto e ordinato con sagacia, abnegazione e direi con entusiasmo da colui che ne è il proprietario, l’ideatore, l’espositore e, se siete come me fortunati, guida eccezionale e precisa per questo spazio che, direbbe un poeta, ha certamente un’anima.

Per la verità, per la quantità di tesori custoditi, verrebbe da dire che di anime ne ha certamente molte e diverse, ma tutte collegate tra loro da un unico filo conduttore: la Storia.

La passione per la navigazione, il suo lavoro e l’entusiasmo nel raccontare il funzionamento e le origini di ogni singolo “pezzo” è forte e tangibile in quel coreografico personaggio che è il Capitano Ferruccio Falconi.

Da tutto il Lido è certamente conosciuto semplicemente come “il Comandante” che, a dispetto di quello che direbbe la carta d’identità, in bici con bombetta o in automobile bianca, attraversa in lungo e in largo l’intera isola, scrive articoli, libri e, per non perdere tempo, compone poesie in versi e in prosa.

Una visita guidata con lui in questo luogo magico, intriso di scienza e di tecnica, diventa un pomeriggio di sorprese e di riflessioni. Quante storie dietro ogni oggetto, quanto lavoro e quanto ingegno, rapportato alle conoscenze del tempo. E lui, il Comandante, con la sua dialettica, nel descrivere e nel raccontare ogni fatto e ogni cosa, ci rapisce e trasporta in un vero e proprio viaggio nel tempo.

Ogni attrezzo, ogni oggetto, ogni dettaglio ci viene spiegato con competenza e abilità da colui che, in un passato lontano, li ha anche avuti in qualche caso come strumenti di lavoro.

Ed è così che, come ogni “vecchio lupo di mare”, si fa prendere dai ricordi e ci narra storie e accadimenti che lo hanno visto partecipe. Perché, bisogna dirlo, il Comandante la sua vita l’ha vissuta da protagonista, da attore principale e ancora oggi è assai difficile che perda il proscenio.

Preparatevi a questo tour, prenotatevi, chiedete di farlo con Lui, un giro al “Museo Falconi”, scoprirete e vi accorgerete che anche l’impensabile e l’impossibile possono esistere. Un tuffo nella storia, una passeggiata tra l’antico e il vecchio che il Museo ci invita a non dimenticare mai.

Foto: GregoryButler da Pixabay